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BonTon6 Quasi Esperto
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Oh... soave Kimtolyna... in quante leggiadre e dolci dimensioni mi proietti con le tue belle poesie!!! [kiss01] |
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Spostato: 09 Ott 2014 18:52:24 da zoe da MONDO CHAT E DINTORNI a BELLE PAROLE |
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kimty Appassionato
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Ciò che conosci
è così poco
ciò che conosci
di me
ciò che conosci
sono le mie nuvole
sono i miei silenzi
sono i miei gesti
ciò che conosci
è la tristezza
di casa mia vista da fuori
sono le persiane della mia tristezza
il campanello della mia tristezza
Però non sai niente
al massimo
pensi a volte
che è così poco
ciò che conosco
di te
ciò che conosco
cioè le tue nuvole
o i tuoi silenzi
o i tuoi gesti
ciò che conosco
è la tristezza
di casa tua vista da fuori
sono le persiane della tua tristezza
il campanello della tua tristezza.
Però non chiami.
Però non chiamo.
* Mario Benedetti *
Poeta, scrittore straordinario uruguaiano nato a Paso de los Toros [f02]
Ultima modifica di kimty il 14 Ott 2014 09:48:39, modificato 1 volta in totale |
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kimty Appassionato
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CHI ACCUMULA LIBRI ACCUMULA DESIDERI,
E CHI HA MOLTI DESIDERI E' MOLTO GIOVANE,
ANCHE A OTTANTANNI.
* UGO OJETTI *
[f02]
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kimty Appassionato
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Posso anche dire che l’AMORE è eterno,
che dura sempre se sta acceso dentro,
e vale anche l’AMORE di domani
e quello che chiamammo ieri AMORE.
Ed è AMORE andarsene in un treno
incontro al cielo che si veste d’ombre,
il vento che respira nelle foglie,
archi di luce a una festa lontana.
Ed è AMORE la voce nel telefono,
il ricordo improvviso che dispare,
il gesto, il giuramento che non vale
se tutto corre, muta, si tramuta.
Così ripeto che l’AMORE è eterno
perché ognuno ha bisogno d’amore,
mai smette di cercarlo il desiderio,
lo chiama nell’attesa che non cede:
AMORE CHE OGNI GIORNO CI ACCOMPAGNA.
* ELIO PECORA *
[abbr01] (MA QUESTI DUE FANNO SUL SERIO EH...!) |
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kimty Appassionato
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PER UN CORRIDORE
IL MOMENTO PIU' ESALTANTE
NON E' QUANDO SI TAGLIA IL TRAGUARDO
DA VINCITORI.
E' INVECE QUELLO DELLA DECISIONE.
DI QUANDO SI DECIDE DI SCATTARE,
DI QUANDO SI DECIDE DI ANDARE AVANTI
E CONTINUARE
ANCHE SE IL TRAGUARDO E' LONTANO.
* FAUSTO COPPI * |
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kimty Appassionato
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La dolce luce.
Dopo il noioso e angosciante inverno, sono fiorito
qui tutta la primavera.
Una dolce luce
ha cominciato a riempirmi il petto.
Ho accostato
una sedia e mi sono seduto per ore davanti al mare.
Ho ascoltato la campana della boa
e ho imparato a capire la differenza tra una campana
e il suono di una campana.
Volevo lasciare
tutto alle mie spalle.
Volevo persino diventare inumano.
E lo sono diventato.
So che è stato così.
(Lei in questo mi darà ragione).
Ricordo il giorno che chiusi il coperchio
sulla memoria e girai la maniglia.
Mettendola sotto chiave per sempre.
Nessuno sa quello che mi è accaduto
qua fuori, mare.
Solo tu ed io.
La notte, si formano nuvole davanti alla luna
E quella dolce luce di cui parlavo?
Anche quella è andata via.
** RAYMOND CARVER *
[abbr01] incredibile sn svegli pure loro!! Buona giornata piccioncini. (*:*)
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kimty Appassionato
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Le grandi tempeste
le hai alle tue spalle.
Non domandavi un tempo
perché esistevi,
da dove venivi o dove stessi andando,
eri soltanto nella tempesta,
eri nel fuoco.
Ma si può anche vivere
nella vita d’ogni giorno,
il grigio calmo giorno,
piantare patate, rastrellare foglie
e raccogliere rametti,
ci sono tante cose a cui pensare al mondo,
a tutto non basta la vita di un uomo.
Dopo il lavoro puoi arrostire il maiale
e leggere poesie cinesi.
Il vecchio Laerte tagliava i rovi
e rincalzava il fico,
e lasciava gli eroi combattere a Troia.
* OLAV H. HAUGE * (NORVEGIA 1908-1994)
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kimty Appassionato
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Lui ha sempre caldo, io sempre freddo.
D’estate, quando è veramente caldo, non fa che lamentarsi del gran caldo che ha.
Si sdegna se vede che m’infilo, la sera, un golf.
Lui sa parlare bene alcune lingue, io non ne parlo bene nessuna.
Lui riesce a parlare, in qualche suo modo, anche le lingue che non sa.
Lui ha un grande senso dell’orientamento, io nessuno.
Nelle città straniere, dopo un giorno, lui si muove leggero come una farfalla.
Io mi sperdo nella mia propria città, devo chiedere indicazioni per ritornare
alla mia propria casa.
Lui odia chiedere indicazioni;, quando andiamo per città sconosciute,
in automobile, non vuole che chiediamo indicazioni e mi ordina di
guardare la pianta topografica.
Io non so guardare le piante topografiche,
m’imbroglio su quei cerchiolini rossi,
e si arrabbia.
Lui ama il teatro, la pittura, e la musica: soprattutto la musica.
Io non capisco niente di musica, m’importa molto poco della pittura,
e m’annoio a teatro.
Amo e capisco una cosa sola al mondo, ed è la POESIA.
Lui ama i musei, e io ci vado con sforzo, con uno spiacevole senso di dovere
e a fatica.
Lui ama le biblioteche, e io le odio.
Lui ama i viaggi, le città straniere e sconosciute, i ristoranti.
Io resterei sempre a casa, non mi muoverei mai.
A lui piacciono le tagliatelle, l’abbacchio’, le ciliege, il vino rosso.
A me piace il minestrone, il pancotto, la frittata, gli erbaggi.
Suole dirmi che non capisco niente, nelle cose da mangiare,
e che sono come certi robusti fratacchioni, che divorano zuppe di erbe
nell’ombra dei loro conventi, e lui,
lui è un raffinato, dal palato sensibile.
Al ristorante, s’informa a lungo sui vini, se ne fa portare due o tre bottiglie,
le osserva e riflette, carezzandosi la barba pian piano.
Per me, ogni attività è sommamente difficile, faticosa, incerta.
Sono molto pigra, e ho un’assoluta necessità di oziare,
se voglio concludere qualcosa, lunghe ore sdraiata sui divani.
Lui non sta mai in ozio, fa sempre qualcosa, scrive a macchina velocissimo,
con la radio accesa, quando va a riposare il pomeriggio, ha con sé delle bozze
da correggere o un libro pieno di note, vuole, nella stessa giornata,
che andiamo al cinematografo, poi a un ricevimento, poi a teatro.
Riesce a fare, e anche a farmi fare, nella stessa giornata, un mondo di cose diverse,
a incontrarsi con persone più disparate; e se io son sola, e tento di fare come lui,
non approdo a nulla, perché là dove intendevo trattenermi mezz’ora
resto bloccata tutto il pomeriggio, o perché mi sperdo e non trovo le strade,
o perché la persona più noiosa e che meno desideravo vedere mi trascina
con sé nel luogo dove meno desideravo di andare.
Se gli racconto come si è svolto un mio pomeriggio, lo trova un pomeriggio
tutto sbagliato, e si diverte, mi canzona e s’arrabbia; e dice che io, senza di lui,
non son buona a niente.
Lui sa comprare, in grande quantità, bicarbonato e aspirina.
E’, qualche volta, malato, di suoi misteriosi malesseri; non sa spiegare
che cosa si sente; se ne sta a letto per un giorno, tutto ravviluppato
nelle lenzuola, non si vede che la sua barba, e la punta del suo naso rosso.
Prende allora bicarbonato e aspirina, in dosi da cavallo, e dice
che io non lo posso capire, perché io, io sto sempre bene,
sono come quei fratacchioni robusti, che si espongono senza pericolo
al vento e alle intemperie,e lui invece fine e delicato,
sofferente di malattie misteriose.
Poi la sera è guarito, e va in cucina a cuocersi le tagliatelle.
Era, da ragazzo, bello, magro, esile, non aveva allora la barba, ma lunghi
e morbidi baffi, e rassomigliava all’attore Robert Donat.
Era così quasi vent’anni fa, quando l’ho conosciuto; e portava, ricordo,
certi camiciotti scozzesi, di flanella, eleganti.
Mi ha accompagnata, ricordo, una sera, alla pensione dove allora abitavo,
abbiamo camminato insieme per via Nazionale.
Io mi sentivo già molto vecchia, carica di esperienza e d’errori.
e lui mi sembrava un ragazzo, lontano da me mille secoli.
Cosa ci siamo detti quella sera, per via Nazionale, non lo so ricordare,
niente d’importante, suppongo, era lontana da me mille secoli
l’idea che dovessimo diventare, un giorno, marito e moglie.
Se gli ricordo quell’antica nostra passeggiata per via Nazionale,
dice di ricordare,
ma io so che mente e non ricorda nulla, e io a volte mi chiedo se eravamo noi,
quelle due persone, quasi vent’anni fa per via Nazionale.
Due persone che hanno conversato così gentilmente, urbanamente,
nel sole che tramontava, che hanno parlato forse un po’ di tutto,
e di nulla; due amabili conversatori, due giovani intellettuali a passeggio.
Così giovani, così educati, così distratti, così disposti a dare l’uno dell’altra
un giudizio distrattamente benevolo, così disposti a congedarsi l’uno dall’altra
per sempre, quel tramonto, a quell’angolo di strada.
* NATALIA GINSBURG *
Le piccole virtù, Einaudi, Torino 1992.
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Eppursonqui Appassionato
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Avevo messo una poesia ma non appare :shock: ora ci riprovo |
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Eppursonqui Appassionato
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Niente :-) proverò un altro giorno |
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Eppursonqui Appassionato
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SE MI DEVI AMARE
E se mi devi amare per null’altro sia
che per amore. Non dire "L’amo per il
suo sorriso, il suo sguardo, il modo
gentile di parlare, per le sue idee
che si accordano alle mie e che un giorno
mi resero sereno". Queste cose possono
Amato, in sé mutare o mutare per te.
Così fatto un amore può disfarsi.
E ancora non amarmi per la pietà che
le mie guance asciuga. Può scordare
il pianto chi ebbe a lungo il tuo
conforto, e perdere così il tuo amore.
Ma amami solo per amore dell’amore,
che cresca in te, in un’eternità d’amore!
Elizabeth Barrett Browning |
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kimty Appassionato
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Cara Eppursonqui, la conoscevo questa bellissima poesia,
letta qualke volta ma anche poi dimenticata, non però Lei
la poetessa.
Grazie di averla postata è semplicemente vera e commovente.
Ti aspetto quando ti va di' postarne altre.
C [mic] iaoo. (*:*) |
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kimty Appassionato
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NON RIMPIANGO LE PERSONE CHE HO
PERSO NEL TEMPO,
MA RIMPIANGO IL TEMPO CHE HO PERSO
CON CERTE PERSONE,
PERCHE' LE PERSONE
NON MI APPARTENEVANO,
GLI ANNI SI.
* CARL GUSTAV JUNG *
[abbr01] (non dimentichiamoli eh!) |
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kimty Appassionato
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A PIANTERRENO
SCOPRIMMO CHE AL PORCOSPINO
PIACEVA LA PASTA AL RAGU'.
VENIVA A NOTTE ALTA, LASCIAVAMO
IL PIATTO A TERRA IN CUCINA.
TENEVA I FIGLI INFRUSCATI
VICINO AL MURO DEL GARAGE.
ERANO MOLTO PICCOLI GOMITOLI.
CHE FOSSERO POI TANTI
IL GUARDIA, SEMPRE ALTICCIO,
NON N'ERA SICURO.
PIU' TARDI IL RICCIO FU VISTO
NELL'ORTO DEI CARABINIERI.
NON C'ERAVAMO ACCORTI
DI UN BUCO TRA I RAMPICANTI.
* EUGENIO MONTALE *
C [mic] IAO! |
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kimty Appassionato
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SENTO IL TUO DISORDINE
E LO COMPARO AL MIO.
C'E' SOMIGLIANZA.
C'E' LO STESSO SLABBRO
DI FERITE IDENTICHE.
C'E' TUTTA LA VOGLIA
DI UN PASSO LARGO IN UNA TERRA
SGOMBRA CHE NN TROVIAMO.
SENTO IL TUO RESPIRO SCHIACCIATO
LO SENTO SOMIGLIANTE
TI SENTO PIANO MORIRE
COME ME CHE NN CONTROLLO
L'ACCENSIONE DEL SANGUE.
ANCHIO CERCO UNA LIBERTA'
CHE MI SBANDIERI,
UNA FALCATA PERFETTA,
UNO STACCO D' UCCELLO
DAL SUO RAMO,
QUANDO SI BUTTA IMPROVVISO
POI PLANA.
*MARIANGELA GUALTIERI *
[abbr01] (abbraccio stretto) |
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